TC Veterinaria

TC Veterinaria

TC – tomografia computerizzata (o TAC – tomografia assiale computerizzata) 

In radiologia la tomografia computerizzata, indicata con l’acronimo TC o CT (dall’inglese computed tomography), è una metodica di diagnostica per immagini, che sfrutta radiazioni ionizzanti (raggi X) e consente di riprodurre sezioni (tomografia) corporee del paziente ed elaborazioni tridimensionali. Per la produzione delle immagini è necessario l’intervento di un elaboratore di dati (computerizzata).  Sebbene la TC venga utilizzata prevalentemente per scansioni sul piano trasversale (ovvero assiale), può offrirsi anche a scansioni sui piani coronale (ovvero dorsale) e sagittale.

L’immagine del corpo da studiare viene creata misurando l’attenuazione di un fascio di raggi X che attraversa tale corpo. La metodica TC consente risultati molto migliori rispetto alla radiologia tradizionale, per quanto riguarda la differenziazione dei tessuti molli. Lo studio TC può essere migliorato dall’infusione di mezzo di contrasto endovenoso organo-iodato, che consente una migliore differenziazione di strutture con densità simile, o della stessa struttura in tempi diversi.

Le immagini di partenza di tutte le sezioni vengono archiviate e possono essere copiata su un dischetto oppure inviata via e-mail a casa del proprietario. In passato le sezioni più importanti venivano stampate su pellicola, ma attualmente questo metodo è stato quasi del tutto abbandonato.

I tomografi moderni sono a rotazione continua unidirezionale. In questi sistemi TC il tubo radiogeno e montato su un anello rotante e permette una scansione “spirale” più o meno veloce.

Più è alto il numero di strati di un sistema e più è veloce l’esecuzione dell’esame. Un intero uomo può essere esplorato con TC 32 o 64 strati in 1-2 minuti e l’esame quindi può essere eseguito in un’unica apnea o due, riducendo gli artefatti di movimento del paziente.

La TC negli animali

E’ un esame fondamentalmente simile a quello eseguito all’uomo, non invasivo rapido e indolore.  Tuttavia esistono alcune differenze piuttosto importanti. La prima sta nel fatto che per l’animale il controllo volontario della respirazione su ordine del radiologo è ovviamente impossibile. Questo è il motivo principale perché gli animali che devono essere sottoposti ad un esame TC, necessitano obbligatoriamente l’anestesia generale. Ne consegue un esame più impegnativo in quanto implica un monitoraggio multiparametrico costante del paziente. Un ulteriore differenza si identifica nelle strutture indagate.

Occorre ricordare che la TC è stata sviluppata per indagare l’anatomia umana. Basta pensare che le dimensioni e la struttura della testa nella specie umana sono relativamente simili, mentre solo nella specie canina esiste una grande variabilità (dal Pincher nano al San Bernardo).

Un altro esempio: per indagare l’encefalo dell’uomo i raggi della TC devono attraversare uno strato sottile prima di incontrare l’osso del cranio e le ampie strutture nervose sottostanti. Viceversa nel cane i muscoli sovrastanti il cranio sono piuttosto sviluppati mentre le strutture intracraniche sono molto più piccole.

L’esecuzione e soprattutto la lettura dell’esame TC richiedono molta esperienza ed è un esame di estrema importanza per molte patologie. Può essere eseguito sulla maggior parte dei piccoli animali domestici, sugli animali esotici e su diversi tipi di animali selvatici. La nostra esperienza personale con la TC risale al 1994, in quell’epoca eravamo la prima struttura veterinaria ad averla in Italia.

In tanti anni abbiamo eseguito esami TC non solo al cane e al gatto, ma a tantissimi tipi di animali diversi, dal merlo indiano ai grossi rapaci, dalla piccola tartaruga di terra alle grosse iguane, dal criceto e il furetto alle tigri e leoni.

Utilizzo della TC in medicina veterinaria

La tomografia computerizzata trova applicazione:

  • in oncologia per la stadiazione dei tumori
  • in chirurgia per l’assistenza per orientamento chirurgico e follow-up
  • per la valutazione di patologie a carico dei tessuti duri e molli
  • per l’acquisizione di informazioni specifiche su di una lesione

Grazie all’utilizzo di software dedicati è possibile eseguire precise ricostruzioni tridimensionali del distretto anatomico analizzato ed effettuare endoscopie virtuali.